Lo annuncia il World Payments Report 2025 (Capgemini Research Institute)
Il World Payments Report 2025 del Capgemini Research Institute descrive un settore in fase di riconfigurazione, caratterizzato da pagamenti istantanei e account-to-account. Giunto al traguardo della ventesima edizione, il report stima che entro il 2028 i pagamenti istantanei rappresenteranno il 22% delle transazioni non-cash a livello globale.
Dalla pubblicazione del primo World Payments Report nel 2004, il settore dei pagamenti ha subito una trasformazione radicale. Le tecnologie digitali, come i portafogli, i pagamenti peer-to-peer (P2P) e i pagamenti contactless, sono diventate sempre più diffuse. Anche le normative hanno svolto un ruolo cruciale nello stimolare l’innovazione e garantire la tutela dei consumatori. Di conseguenza, l’ecosistema dei pagamenti è oggi più connesso, armonizzato, efficiente e sicuro che mai.
Boom delle transazioni non-cash, con l’area APAC in testa in termini di adozione
Il volume delle transazioni non-cash è salito a 1.411 miliardi nel 2023 ed è prossimo a raggiungere i 1.650 miliardi nel 2024. Poiché i clienti di oggi preferiscono un’esperienza di pagamento senza troppe complicazioni, si prevede che questo trend continui: si stima che questo tipo di transazioni potrà raggiungere un volume di 2.838 miliardi entro il 2028.
La regione Asia-Pacifico (APAC) si distingue come una delle aree di maggiore crescita per le transazioni non-cash, con un aumento del 20% su base annua nel 2024 rispetto all’Europa (16%) e al Nord America (6%). A livello globale, la maggior parte dei dirigenti del settore (77%) identifica nella crescita dell’e-commerce il principale driver di accelerazione del passaggio alle transazioni non-cash.
I pagamenti account-to-account sfidano i tradizionali sistemi di pagamento con carta
Le soluzioni di pagamento istantaneo account-to-account (A2A) rappresentano un modo più rapido ed economico di pagare, bypassando gli onerosi circuiti bancari. Secondo il report, l’aumento della loro popolarità minaccia di mettere in discussione il predominio delle carte di pagamento tradizionali, tanto che secondo le stime potrebbero assorbire in futuro tra il 15 e il 25% della crescita del volume delle transazioni con carta. Poiché le commissioni interbancarie e gli interessi rappresentano una fonte di profitto importante, gli istituti finanziari potrebbero considerare questo aspetto come un rischio significativo, in grado di costare agli operatori tradizionali del settore miliardi di dollari in termini di mancati introiti.
Si prevede che il portafoglio digitale Wero della European Payments Initiative accelererà l’adozione dei pagamenti account-to-account, con il 37% dei dirigenti europei del settore dei pagamenti che prevede che ridurrà significativamente la crescita delle transazioni con carta in Europa entro il 2027.
“Il continuo aumento delle transazioni non-cash rappresenta un importante segnale di svolta per le banche e i fornitori di servizi di pagamento. I dati indicano un inevitabile passaggio verso un futuro di pagamenti istantanei e aperti – dichiara Dario Patrizi, Financial Services Director di Capgemini in Italia – I progressi registrati con Pix in Brasile e UPI in India dimostrano chiaramente che il successo si fonda sulla collaborazione tra settore pubblico e privato. Alcune istituzioni finanziarie stanno aggiornando i loro hub di pagamento o attingendo a infrastrutture bancarie condivise, mentre i consumatori continuano a chiedere istantaneità e le aziende sono disposte a pagare un premium price per soluzioni innovative che risolvano i loro problemi: è arrivato il momento di creare queste condizioni”.
Le istituzioni finanziarie non sono ancora pronte per il passaggio ai pagamenti istantanei
Due dirigenti su tre che operano nel settore dei pagamenti ritengono che l’aumento dei pagamenti istantanei sia fondamentale per promuovere le transazioni non-cash. Di conseguenza, le banche devono cavalcare l’onda dei pagamenti istantanei, sebbene la maggior parte dei dirigenti intervistati mostri preoccupazioni per le frodi, il che rappresenta un ostacolo all’adozione. Dal momento che le banche non hanno difese abbastanza solide e rischiano problemi di liquidità, molte scelgono di ricevere ma non inviare pagamenti istantanei. Secondo il report, oggi solo il 25% delle banche può ricevere pagamenti istantanei, mentre il 53% è in grado di inviarli e riceverli.
Per questo studio, Capgemini ha analizzato i risultati di un sondaggio relativo a diversi parametri aziendali e tecnologici al fine di comprendere il grado di preparazione delle banche rispetto all’adozione dei pagamenti istantanei. Il report rileva che solo il 5% degli istituti dimostra di essere altamente preparata dal punto di vista commerciale e tecnologico e di poter consolidare la propria posizione di leadership nell’adozione dei pagamenti istantanei. In particolare, solo il 13% delle banche europee può contare su una solida base tecnologica per i pagamenti istantanei. Questo dato è particolarmente rilevante per le banche e i fornitori di servizi di pagamento (PSP) dell’UE, in vista della scadenza del regolamento sui pagamenti istantanei (IPR) dell’ottobre 2025, che impone a tutti i soggetti di offrire funzionalità complete di invio e ricezione di pagamenti istantanei.
Per i dirigenti della tesoreria aziendale dei settori assicurativo, retail e automotive, le inefficienze nei processi di contabilità passiva e creditoria creano un notevole problema di flusso di cassa.
Oltre l’80% utilizza ancora processi manuali e cartacei per la quadratura dei conti, il che comporta che quasi il 7% del fatturato aziendale sia bloccato all’interno della catena del valore. Ciò si traduce potenzialmente in miliardi di dollari bloccati che potrebbero essere utilizzati per finanziare le attività aziendali. I pagamenti istantanei e l’open finance possono rappresentare un nuovo approccio per queste aziende, offrendo una visibilità in tempo reale della liquidità.
L’open finance è ancora nelle fasi iniziali di adozione a livello globale
La direttiva europea sui servizi di pagamento (PSD2) del 2018 è stata uno dei fattori chiave della trasformazione del settore negli ultimi due decenni. Promuovendo l’open banking, ha infatti aperto la strada al crescente fenomeno dell’open finance. Il report sottolinea come l’open finance favorisca i consumatori e le imprese, catalizzando l’adozione di pagamenti istantanei. Nonostante il suo immenso potenziale di ridefinizione del panorama finanziario, i suoi progressi sono ancora limitati a causa delle differenze nei quadri normativi e nelle strategie di mercato. Australia, Brasile, India e Singapore sono tra i pochi paesi che stanno portando avanti iniziative per rendere la condivisione dei dati più accessibile e vantaggiosa per gli individui e le aziende che aderiscono a un sistema finanziario aperto.
Secondo il report, per le istituzioni finanziarie è difficile adottare pienamente l’open finance a causa di problematiche legate alle API non standardizzate, al controllo limitato sull’uso dei dati e alla mancanza di incentivi a condividerli con terze parti. Solo il 17% delle banche si trova in una fase avanzata di sperimentazione o lancio di prodotti di open finance, mentre il 39% è in fase di pianificazione e sta effettuando valutazioni d’impatto. Un altro 23% delle banche rimane ancora titubante in attesa di chiarezza normativa.
La Redazione