Marco Giletta, responsabile per l’Europa continentale del comparto soluzioni applicative di medie aziende
L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più importante nella società e coinvolge anche
l’economia delle imprese. Aumentare l’efficienza e agevolare i processi produttivi sono le due
priorità che i manager delle PMI chiedono con determinazione quando scelgono l’intelligenza
artificiale da implementare nelle loro imprese. E se oggi parliamo tanto di AI, prevalentemente
per effetto del lancio e della diffusione di strumenti di AI generativa che hanno reso
l’argomento particolarmente di moda, nella realtà lo sviluppo di queste tecnologie si basa
esclusivamente su un patrimonio prezioso che esiste da molto più tempo: i dati. Con Marco
Giletta, Responsabile per l’Europa Continentale del comparto delle soluzioni applicative di
Oracle per le aziende di medie dimensioni, entriamo nell’argomento soffermando l’attenzione
sul ruolo dell’intelligenza artificiale nelle imprese.
Quando nasce la prima tecnologia in casa Oracle?
«Oracle, azienda leader nel settore tecnologico, nasce oltre 40 anni fa sulla base di una
intuizione ai tempi geniale: l’importanza del dato e della sua gestione per creare un vantaggio
competitivo per le aziende. Da qui trova spazio il primo database relazionale come strumento
per classificare, archiviare ed analizzare i dati. Questo punto è ancora importantissimo,
perché l’AI si basa sulla capacità di analizzare, con sofisticati algoritmi di calcolo, una massa
imponente di informazioni. È dunque chiaro che un’azienda come Oracle, che ha fatto della
gestione dei dati sicura e performante il suo punto di forza, ha di fatto un posizionamento
privilegiato in questo campo. Il secondo aspetto di Oracle riguarda l’azienda che sviluppa
software di tecnologia esclusivamente alle aziende, ovvero opera nel B2B: le nostre soluzioni
sono focalizzate sull’ottimizzazione dei processi aziendali, e anche la nostra strategia in tema
di AI si basa su questo stesso approccio, professionale e molto concreto».
Qual è il ruolo svolto da Oracle?
«Oracle ha disegnato una strategia che si estende su tre livelli tecnologici fondamentali
nell’AI: Uno. un cloud infrastrutturale (OCI, Oracle Cloud Infrastructure) di nuova generazione
che, arricchito anche da recenti partnership con attori del calibro di NVIDIA, consente di
offrire servizi nativi di AI e permette di eseguire i sofisticati algoritmi di calcolo richiesti per
l’addestramento dell’AI in maniera estremamente performante ed efficiente anche da un
punto di vista di costi – ovvero, garantendo un ottimo rapporto costo/prestazioni. Due. Un
database arricchito da funzionalità di AI: con il recente annuncio dell’Oracle Database 23 che
incorpora oltre 300 funzionalità native di AI, sono stati introdotti strumenti come “AI Vector
Search”, che consente di effettuare con facilità ricerche su base semantica e di contenuto
concettuale su documenti, immagini e dati relazionali presenti nei database (invece di dover
fare ricerche/query usando come chiave solo parole, o valori di dati). Tre. Applicazioni
trasversali ai processi di business e verticali per settore di mercato: ad esempio servizi
finanziari, retail, telecomunicazioni, sanità e altro in cui abbiamo inserito funzioni native di
Intelligenza Artificiale, come anche funzionalità di AI generativa».
Le imprese, specie quelle di piccole e medie dimensioni, come saranno coinvolte
dall’intelligenza artificiale?
«C’è un crescente interesse alle tecnologie AI per questa fascia di mercato. Questo è tanto
più importante in un sistema Paese italiano dove le PMI rappresentano il tessuto economico
fondamentale. È la democratizzazione delle tecnologie AI, perché oggi vi possono accedere
non soltanto le aziende di grandi dimensioni e le organizzazioni della PA che dispongono di
risorse finanziarie importanti e competenze rilevanti, ma anche altre imprese di diverse
dimensioni. La tecnologia consente di accedere a questo percorso. Un esempio per tutti:
nostri applicativi trasversali, come citato, incorporano nativamente funzionalità di AI. È
quindi molto semplice, anche per un’azienda piccola, accedere a queste tecnologie in ambito
HR, Relazione con il cliente, Pianificazione finanziaria. Un punto molto importante da
sottolineare è che, se la AI generativa può automatizzare alcuni processi o aiutarci nella
scrittura di contenuti anche importanti come negli esempi che ho citato, l’ultima parola va
sempre lasciata all’essere umano, da cui peraltro la AI stessa acquisisce progressivamente».
Francesco Fravolini