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  • Sutter acquisisce la spagnola Nitida Cleaning &Health S.A

    Sutter acquisisce la spagnola Nitida Cleaning &Health S.A

    Multinazionale che da oltre 5 generazioni produce e commercializza prodotti per la pulizia degli ambienti


    Il Gruppo Sutter, multinazionale dal cuore italiano che da oltre 5 generazioni produce e commercializza prodotti per la pulizia e l’igiene degli ambienti domestici e professionali, ha concluso un accordo per l’acquisizione dell’azienda spagnola Nitida Cleaning & Health S.A., specializzata nella produzione e distribuzione di prodotti chimici per la pulizia e l’igiene di ambienti professionali con sede produttiva a Valencia. In forza dell’accordo, Sutter acquisisce marchi, know-how, stabilimento produttivo, magazzino e portafoglio clienti, nonché l’intera gamma di prodotti presente nel mercato spagnolo, con una notevole penetrazione in gran parte del Paese, ottenendo un raddoppio del fatturato nel mercato iberico. La Spagna diviene così il secondo mercato professionale del gruppo Sutter.

    Costituita nel 2003, Nitida è un’eccellenza del mercato Iberico con prodotti di alta qualità e premium price destinati principalmente al settore ospedaliero sanitario, horeca e lavanderie industriali.

    Per storia, investimento in R&D, sensibilità all’ambiente e capacità di innovazione, Nitida Cleaning & Health si integra nella strategia di crescita che il Gruppo Sutter si è dato nel mercato iberico. Grazie a questa acquisizione, Sutter diviene uno dei player più importanti del mercato spagnolo professionale, potendo coprire aree geografiche finora meno presidiate.  La penisola iberica diviene a tutti gli effetti il secondo home market per il Gruppo Sutter con importanti prospettive di ulteriore espansione in termini di clienti nuovi e fatturato.

    L’operazione, la prima che il Gruppo Sutter realizza fuori dai confini nazionali, segue di pochi anni le due importanti acquisizioni realizzate in Italia e relative ai brand General e Neutromed, entrambi rilevati da Henkel. Conferma inoltre la strategia intrapresa nel 2021 di progressivo allargamento del perimetro del Gruppo, attraverso la selezione e integrazione di marchi storici con elevate potenzialità di crescita e declinazione sia in Italia sia a livello internazionale.

    Il Gruppo Sutter ha raddoppiato il fatturato negli ultimi 3 anni registrando nel 2024 ricavi per 120 milioni di euro, grazie alla crescita interna e ad acquisizioni di successo. Sutter occupa 230 dipendenti, producendo nel proprio stabilimento di Borghetto di Borbera (AL) da cui esporta in UE, America del Sud e Medio Oriente. Negli ultimi cinque anni, a sostegno del piano di sviluppo e integrazione delle nuove produzioni, Sutter ha investito circa 9 milioni di euro.

    L’ingresso diretto nel mercato della penisola iberica attraverso l’acquisizione di Nitida costituisce un passaggio importante del nostro piano di sviluppo della società che punta nel prossimo triennio ad un significativo incremento del fatturato – sottolinea Aldo Sutter (in foto), Presidente e CeoLe dinamiche del mercato e la crescente concorrenza ci offrono opportunità di acquisizione e integrazione di realtà coerenti alla nostra cultura di fare impresa e innovare sul mercato. Come per le due acquisizioni precedenti, abbiamo individuato in Nitida Cleaning & Health S.A una realtà coerente e di valore per la nostra strategia di penetrazione nei mercati internazionaliCon questa operazione raddoppiamo il fatturato nel mercato spagnolo professionale. Gli ultimi anni confermano la dinamicità con la quale identifichiamo possibili aziende perfettamente integrabili nella nostra realtà e con le quali il Gruppo cresce per fatturato, parco prodotti e gamma di clienti serviti. Un trend che intendiamo proseguire anche nei prossimi anni”.

    L’operazione è stata coordinata da  Francesco Cristiano, Direttore Affari Legali & Societari, Marco D’Apice, General Manager – Divisione Professional e Claudia Delle Donne, CFO. 

    A regime Nitida e Sutter Professional, operando in autonomia e valorizzando il reciproco know how, potranno raddoppiare il fatturato del Gruppo, con l’obiettivo complessivo (largo consumo e mercato professionale) di raggiungere nei prossimi 3 anni quota 200 milioni di fatturato.

    La Redazione

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  • Making Science chiude il 2024 con 274 milioni di fatturato. L’AI traina la crescita anche in Italia (+20%)

    Making Science chiude il 2024 con 274 milioni di fatturato. L’AI traina la crescita anche in Italia (+20%)

    Si tratta di una società internazionale specializzata nell’accelerazione digitale in 15 Paesi


    Continua la crescita a doppia cifra di Making Science, makingscience.it società internazionale specializzata nell’accelerazione digitale che opera in Italia e in altri 14 paesi: i dati relativi al bilancio 2024 fotografano un fatturato netto globale di 274 milioni, in crescita del 16% rispetto all’anno precedente, con un Ebitda pari a 14 milioni. Soltanto cinque anni fa, nel 2019, prima dell’avvio del percorso di rapida internazionalizzazione da parte della società nata a Madrid, il fatturato si attestava sui 36 milioni.

    Risultati confortanti anche per la divisione italiana, con le sue sedi a Padova e Milano, che segna un fatturato di 9,6 milioni di euro, in crescita del 20% sul 2023, e un aumento del margine lordo del 15%. Considerando anche le attività gestite direttamente dalla sede spagnola, il giro d’affari complessivo in Italia della società internazionale supera gli 11 milioni di euro.

    Anche il marketplace Ventis Group, che ha sede a Rimini, acquisito nel 2021, registra un aumento dell’utile del 4% e un fatturato di 11,5 milioni – in crescita del 5% – segnando anche il miglior risultato storico in termini di Ebitda, con 4,2 milioni di euro.

    «Le tecnologie proprietarie basate sull’AI – spiega José Antonio Martínez Aguilar, CEO e founder di Making Science – sono uno fra gli elementi differenzianti della nostra società. Abbiamo impresso un grande impulso a questa dimensione, costituendo anche una nuova divisione dedicata, RAISING, che riunisce le nostre tecnologie proprietarie basate sull’AI, tra cui ad-machina. Il 2024 ha segnato un ulteriore consolidamento delle partnership con i grandi player globali come Google e Meta». 

    Josè Antonio Martinez Aguilar, CEO e founder di Making Science

    «Dal fashion al luxury, dal travel al food fino all’automotive – spiega Victor Vassallo (nella foto in alto), managing director di Making Science Italia – crescono i brand che si affidano a noi per disegnare strategie e progetti in ambito adtech e martech, cloud e marketing digitale con l’obiettivo di estrarre valore dai dati aziendali e al contempo sfruttare il potenziale delle tecnologie basate sull’AI al servizio del marketing». 

    Fra le milestone del 2024 anche la presentazione di ad machina per Meta, nuovo sviluppo del tool di basato sulla generative AI per creare, attivare, misurare e ottimizzare automaticamente le advertising. La tecnologia, che porta la firma dell’italiana Costanza Ghelfi in tandem con lo spagnolo Eduardo Sarciat, ha registrato una forte crescita ed è oggi adottata da 67 clienti in 20 diversi paesi.

    Nell’ambito della partnership con Google proprio nei giorni scorsi è arrivato invece il riconoscimento della certificazione Google Cloud DevOps Services nell’area EMEA. Questo riconoscimento – che certifica la capacità di Making Science di migliorare la velocità, la qualità e la resilienza dello sviluppo software su Google Cloud – rafforza l’alleanza strategica tra le due aziende e posiziona Making Science come partner di riferimento nello sviluppo, distribuzione e gestione delle applicazioni cloud, per progetti che spaziano dall’ottimizzazione del software a soluzioni avanzate basate sull’intelligenza artificiale.

    Making Science è una compagnia di accelerazione digitale che attualmente conta oltre 1.200 dipendenti, con una presenza e uno sviluppo tecnologico in 15 mercati: Spagna, Portogallo, Messico, Colombia, Francia, Italia, Regno Unito, Irlanda, Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Germania, Georgia e Stati Uniti. Come consulting partner di Local Planet, la rete di agenzie media indipendenti più grande al mondo, Making Science offre servizi globali di marketing digitale, Adtech e Martech, tecnologie cloud e software, e cybersecurity, attraverso hub di erogazione che favoriscono la creazione di posti di lavoro e la disponibilità di talenti tecnologici altamente qualificati. Making Science è composta da 4 linee di business: la Global Digital Agency with Technology, con servizi 360 di pubblicità digitale che integrano pianificazione strategica, creatività, dati e tecnologia; RAISING, la Divisione Tecnologica, che combina la business expertise con la scienza dei dati per offrire soluzioni avanzate basate su AI applicata al marketing; il business Cloud, Software e Cybersecurity, con un team di oltre 400 ingegneri e data scientist per lo sviluppo di soluzioni basate sul cloud e un team specializzato in cybersecurity; e l’area Making Science Investment, con Ventis e TMQ, come linea di diversificazione degli affari e implementazione delle capacità di tutte le aree di Making Science. RAISING, la divisione tecnologica, posiziona l’azienda come leader globale nella trasformazione digitale. Le sue soluzioni proprietarie – ad-machina, Trust Generative AI e Gauss AI – permettono ai brand di massimizzare i risultati aziendali grazie all’intelligenza artificiale.

    Inoltre, l’azienda partecipa a diverse iniziative ESG, tra cui il Climate Pledge, lo United Nations Global Compact e l’iniziativa Pledge 1%, supportando le organizzazioni non profit nella comunità con un forte impegno a influire positivamente sul futuro.

    La Redazione

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  • Due nuovi ruoli per favorire lo sviluppo di Nostromo

    Due nuovi ruoli per favorire lo sviluppo di Nostromo

    Si tratta di Francesca Ganassi e Giulia Bizzarri, già nel team management dell’azienda


    E’ stato affidato a due professioniste il processo di sviluppo di Nostromo, azienda di riferimento nel mercato ittico conserviero, dal 1993 parte del gruppo spagnolo Nauterra.   

    Si tratta  di Francesca Ganassi (foto in alto), nominata Marketing Manager e di  Giulia Bizzarri, da oltre 17 anni in azienda, nel ruolo di Business Development Manager.

    La prima è laureata in Economia aziendale, con specialistica in Management Internazionale e un Master in Marketing Management. Ha maturato anni di esperienza lavorando in aziende del settore agroalimentare. Nel febbraio 2012 è entrata in Grandi Salumifici Italiani S.p.A con il ruolo di Trade Marketing Specialist GDO, per occuparsi poi delle azioni di sviluppo del canale tradizionale.  Nel 2020, è passata in Nostromo S.p.A. come Trade Marketing Manager, assumendo la responsabilità dell’implementazione e del coordinamento della divisione di trade marketing, fino all’attuale nomina a Marketing Manager del brand leader nel settore delle conserve ittiche. 

    Laureata in Economia e Marketing Internazionale, con un MBA in Business Administration alla Bologna Business School, la seconda ha iniziato il percorso professionale nel 2006 come Assistant Product Manager in Grandi Salumifici Italiani S.p.A.  Nel 2008, entrata in Nostromo S.p.A., ricopre il ruolo di Product Manager occupandosi dello sviluppo e della gestione delle nuove referenze. Nel 2014 viene nominata Marketing & Trade Marketing Manager dell’azienda conserviera ittica gestendo il coordinamento delle attività strategiche di marketing, il lancio di nuovi prodotti e marchi, sviluppando iniziative di posizionamento e campagne di comunicazione integrate multicanale. Da gennaio 2025, con la nomina a Business Development Manager,  Bizzarri ha il compito di esplorare nuove opportunità di espansione commerciale.

    “Affronto questa sfida professionale, nell’azienda dove sono entrata 17 anni fa, con passione e determinazione – dichiara Giulia Bizzarri – Tra le mie priorità l’individuazione di nuove opportunità commerciali e lo sviluppo di alleanze strategiche che ci consentano di consolidare il ruolo di Nostromo come un partner commerciale affidabile. In particolare, mi concentrerò sulla creazione di nuovi accordi commerciali per rafforzare ulteriormente la presenza di Nostromo nel mercato, valorizzando la qualità e l’affidabilità che contraddistinguono il nostro brand”.

    Giulia Bizzarri, Business Development Manager

    “Sono entusiasta di intraprendere questa nuova opportunità in Nostromo – fa sapere Francesca Ganassi  – Il mio obiettivo è contribuire a rafforzare ulteriormente il posizionamento del brand, attraverso strategie di marketing innovative e mirate, in grado di rispondere alle sfide di un mercato di riferimento estremamente competitivo. Sono convinta che, grazie alla solidità del marchio e alla qualità dei prodotti, ci siano ampie opportunità per favorire una crescita ancora più sostenuta del nostro business”.

    In concreto quali sono le novità che il mercato dovrà attendersi con i nuovi ingressi? “Il rafforzamento dell’area marketing e commerciale – replica Ganassi – rappresenta un chiaro segnale del gruppo di investire sull’espansione commerciale e sul consolidamento del nostro marchio anche attraverso un approccio più dinamico e proattivo, sviluppando tutte le azioni per far crescere ulteriormente la nostra posizione di leader nel settore delle conserve ittiche. Per il futuro, a medio-lungo termine puntiamo a sviluppare la nostra offerta con referenze che rispondano alle nuove esigenze di consumo del mercato, il quale dà sempre più attenzione a temi quali: profili nutrizionali dei prodotti, salute, benessere e sostenibilità. Accompagneremo questo percorso con iniziative marketing e commerciali che, allargando ulteriormente la base dei nostri consumatori, raccontino con trasparenza ed efficacia i valori in termini di qualità e innovazione, caratteristiche del marchio Nostromo”.

    I numeri di Nostromo

    Dal 1993 Nostromo fa parte di Nauterra, multinazionale spagnola specializzata nelle conserve ittiche, riconosciuta per la qualità e la sostenibilità dei propri prodotti. Nauterra ha stabilimenti di produzione e imballaggio in Spagna, El Salvador, Brasile e una forte presenza internazionale. Oggi opera in 74 Paesi. Ha quasi 5mila dipendenti, distribuiti in 7 Paesi, e un fatturato che nel 2023 si attestava su quasi 700 milioni di euro, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Le vendite ammontano a oltre 100mila tonnellate di prodotto finito. L’Italia rappresenta il terzo mercato con la quota significativa del 18%. La maggior parte dei volumi è generata dal Brasile, seguito dalla Spagna. L’export rappresenta circa il 40% della  produzione totale, con una presenza consolidata in numerosi mercati internazionali in Europa, Stati Uniti e Medio Oriente.

    C.F.

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  • Immobiliare e finanziamento partecipativo: Urbanitae anche in Italia

    Immobiliare e finanziamento partecipativo: Urbanitae anche in Italia

    Si tratta della piattaforma spagnola di crowdfunding. Sarà guidata da Carlo Magnoni


    Raggiungere fino a 50 milioni l’anno: è l’obiettivo di Urbanitae, la società che oggi rappresenta oltre il 60% dei finanziamenti partecipativi nel settore immobiliare e che arriva in Italia, sotto la guida di Carlo Magnoni (in foto)

    Spagnola, è una piattaforma di crowdfunding immobiliare che punta a posizionarsi nel breve termine fra i principali player del settore. https://urbanitae.com/es/

    Dall’inizio della sua attività nel giugno 2019, la proptech ha finanziato più di 130 progetti in Spagna per un valore pari a oltre 240 milioni di euro. Una cifra che rappresenta più del 60% del volume transato dai finanziamenti partecipativi nel Paese, posizionandola come piattaforma leader del mercato. 

    Il modello di finanziamento partecipativo di Urbanitae riunisce piccoli e medi risparmiatori per investire in immobili (residenziali, commerciali e industriali) e beneficiare di alti rendimenti.

    Attraverso un processo completamente digitale e molto semplice, chiunque può investire a partire da 500 euro in operazioni normalmente accessibili solo agli investitori professionisti.

    Per gli sviluppatori, Urbanitae rappresenta un’alternativa di finanziamento agile e solvibile, che offre liquidità per i progetti non coperti dalle banche.  

    In Italia, Urbanitae prevede di raggiungere un volume fino a 50 milioni di euro di progetti finanziati nel suo primo anno di attività.

    Per questo, ha messo alla testa dell’iniziativa italiana Carlo Magnoni, un professionista con oltre 20 anni di esperienza nel settore degli investimenti e dello sviluppo immobiliare.  

    Il capo di Urbanitae nel Paese è stato legato a importanti fondi di investimento come Blackstone e Stoneweg, dove è stato responsabile delle acquisizioni per l’Italia e il Portogallo.

    Nel settore immobiliare, è stato Head of Capital Markets presso la proptech Casafari, ed è amministratore e membro del Consiglio di amministrazione delle società di investimento residenziale di Carlyle in Spagna, nonché di altre società immobiliari in Italia e Spagna.  

    Dopo aver avviato il processo di internazionalizzazione lo scorso dicembre con il lancio delle attività in Francia e Portogallo, Urbanitae, dunque, si concentra sul nostro Paese.

    Oltre a contare su un team di professionisti locali con una vasta esperienza nel settore, crediamo che l’esperienza acquisita in Spagna e i buoni risultati del modello che abbiamo consolidato ci permetteranno di raggiungere una posizione rilevante nel mercato italiano – fa sapere Diego Bestard, CEO e socio fondatore di Urbanitae – Si tratta di un ulteriore passo avanti verso il nostro obiettivo di diventare la principale piattaforma europea di finanziamento partecipativo immobiliare entro due anni.

    Specializzata in grandi operazioni 

    Urbanitae, specializzata in progetti di crowdfunding immobiliare tra i 2 e i 5 milioni di euro, si basa principalmente su due formule di finanziamento. Il 65% delle operazioni si articola secondo il formato equity o capital gain, in cui gli investitori diventano azionisti della società veicolo responsabile dell’esecuzione del progetto. Questa categoria comprende anche i progetti di reddito, che, oltre alla plusvalenza finale, offrono all’investitore anche rendimenti periodici a basso rischio.  Il restante 35% corrisponde a progetti di debito, con l’erogazione di una linea di credito per sviluppatori per il finanziamento di progetti immobiliari fino a 5 milioni di euro.

    Informazioni su Urbanitae 

    Fondata nel 2017, Urbanitae ha iniziato a operare come piattaforma di crowdfunding nel giugno 2019 dopo aver ricevuto l’autorizzazione dalla Comisión Nacional del Mercado de Valores (CNMV), l’organismo incaricato di supervisionare e ispezionare i mercati mobiliari spagnoli. Tre anni dopo, Urbanitae è diventata un fornitore europeo di servizi di finanziamento partecipativo (PSFP), essendo la prima piattaforma di crowdfunding immobiliare in Europa con l’autorizzazione a operare in tutti i Paesi membri.   Il team di Urbanitae è composto da un gruppo multidisciplinare di 50 professionisti con oltre 15 anni di esperienza nei settori finanziario e immobiliare. Inoltre, il proprio azionariato è sostenuto da importanti investitori. Tra questi, Eduardo Navarro, attuale presidente di Urbanitae e socio fondatore, nonché presidente esecutivo di Sherpa Capital, la banca Andbank España e i fondi All Iron e K Fund. 

    La Redazione

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  • Accordo Italia-Spagna per salvaguardare il futuro della filiera dei veicoli a fine vita

    Accordo Italia-Spagna per salvaguardare il futuro della filiera dei veicoli a fine vita

    Siglato a Roma tra ADA e AEDRA

    L’Associazione Nazionale Demolitori Autoveicoli (ADA) e l’Asociación Española de Desguace y Reciclaje del Automóvil (AEDRA, che riunisce i demolitori di autoveicoli a fine vita spagnoli) hanno sottoscritto a Roma un accordo di collaborazione con l’obiettivo rendere più efficace la propria attività di rappresentanza del settore dei veicoli a fine vita.

    Nell’attuale delicata fase di attesa del nuovo Regolamento europeo, le due associazioni hanno già concordato tra loro un memorandum riguardo lo sviluppo normativo, sottoposto nelle scorse settimane all’attenzione della Commissione Europea nel quale sono stati evidenziati i punti di comune interesse. Su tutti, la necessità di valorizzare l’esperienza maturata nel settore del trattamento ELV negli ultimi 20 anni, nei quali si è sviluppata una rete industriale altamente professionale; l’eventualità  che non venga riconosciuto alcun compenso economico agli Impianti Autorizzati di Trattamento (ATF) da parte dei produttori, finché i veicoli fuori uso hanno un valore di mercato positivo e conseguentemente la necessità di implementare la collaborazione tra produttori e demolitori per mantenere il valore positivo dei veicoli fuori uso; la libertà di scelta del proprietario del veicolo dell’ATF cui consegnare il proprio veicolo e ricevere l’eventuale  compenso economico; la necessità che il trattamento dei veicoli sia determinato dalle autorità competenti, in conformità con le normative applicabili e che le stesse vigilino sull’operato degli ATF; la garanzia della tracciabilità dei rifiuti e dei ricambi.

    Le due Associazioni, rappresentate dai Presidenti Anselmo Calò e Germán Catoira si sono ora impegnate a perseguire un’azione comune nei confronti delle Istituzioni europee affinché la nuova normativa salvaguardi la piccola e media impresa.

    A tal fine l’accordo prevede che ADA e AEDRA si scambino documenti e proposte prima della condivisione con le istituzioni comunitarie e con le altre componenti del fine vita dei veicoli (E-L-V); collaborino nello sviluppo di nuove tecnologie per il trattamento degli E-L-V soprattutto per quanto riguarda la semi-automazione della demolizione e la soluzione per problematiche relativi ai rifiuti complessi e CRM (Critical Raw Material); promuovano iniziative comuni per sensibilizzare i parlamentari europei e i rispettivi Governi Nazionali alle problematiche del fine vita degli autoveicoli e alle istanze delle imprese del settore.

    In un momento di transizione come quello attuale per il nostro settore – ha commentato Anselmo Calò, Presidente ADA-  contraddistinto da una rivoluzione tecnologica attesa per i prossimi anni e da numerosi cambiamenti normativi e dei modelli di business per il mercato del fine vita degli autoveicoli, è necessario unire gli sforzi tra i diversi Paesi UE per supportare efficacemente le nostre imprese e farsi trovare pronti nel momento in cui la nuova Normativa entrerà in vigore. Da quest’esigenza nasce la sinergia tra le due Associazioni avviata oggi, a cui spero se ne aggiungano presto altre”,

    La Redazione

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