Industria farmaceutica: ecco i profili richiesti nel 2025
Parla Valeria Bonsegna, Executive Director di Biopharmed, agenzia che ricerca e seleziona personale medico

Biopharmed evidenzia le competenze più richieste nel settore farmaceutico: intelligenza artificiale, data science, digital health e sicurezza dei dati clinici sono tra le più ricercate. La tecnologia e l’innovazione coinvolgono il settore dell’economia italiana, mediante la ricerca di nuove competenze professionali in grado di rispondere alle nuove esigenze del futuro.
Biopharmed, biopharmed.it agenzia di head hunting progettata per la ricerca e selezione di profili tecnici e specialistici del mondo Life Sciences, rileva una domanda sempre più consistente di professionisti specializzati in nuove aree tecnologiche.
Focus di Farmindustria
Il settore farmaceutico rappresenta un pilastro dell’economia italiana, sia in termini di occupazione che di valore industriale. Secondo gli ultimi dati di Farmindustria – Associazione delle imprese farmaceutiche «l’industria impiega circa 70.000 persone, numero che sale a 153.000 includendo i fornitori diretti. Negli ultimi cinque anni, l’occupazione nel settore ha registrato un incremento del 9%, superando la media nazionale (+3%). A livello industriale, l’Italia è tra i leader europei, insieme a Germania e Francia, con una produzione farmaceutica che nel 2023 ha raggiunto i 52 miliardi di euro, di cui 49 miliardi provenienti dall’export.
Con Valeria Bonsegna, Executive Director di Biopharmed, vogliamo comprendere come si caratterizza il settore farmaceutico nel futuro.
Quali sono le innovazioni urgenti da introdurre nel settore farmaceutico?
«Il settore farmaceutico sta vivendo un momento di profonda trasformazione. Infatti, secondo i dati più recenti di Farmindustria – Associazione delle imprese farmaceutiche, nel 2023 gli investimenti in innovazione, ricerca e digitalizzazione sono stati consistenti, raggiungendo 3,6 miliardi di euro. Di questi, 1,6 miliardi sono stati investiti in impianti ad alta tecnologia, mentre 2 miliardi sono stati impiegati in ricerca e sviluppo. Secondo le nostre ultime rilevazioni, le priorità si concentrano su alcune aree strategiche. La prima è l’intelligenza artificiale, che può supportare i processi di scoperta di farmaci e personalizzare le terapie. Parallelamente, la data science e i big data giocano un ruolo importante nell’analisi di grandi volumi di informazioni, incrementando l’accuratezza e l’efficacia dei processi diagnostici. Un altro ambito di grande interesse è la digital health, che comprende soluzioni come dispositivi medici connessi e piattaforme di telemedicina».
Come inciderà la tecnologia nelle imprese?
«La tecnologia sta trasformando in modo significativo il mondo delle Life Sciences, con un impatto che sta già crescendo e che si prevede continuerà ad aumentare nei prossimi anni. Da un lato, strumenti come l’intelligenza artificiale e le soluzioni di automazione stanno ottimizzando i processi chiave, migliorando l’efficienza operativa e riducendo tempi e costi. Dall’altro, l’accesso a dati strategici consente di prendere decisioni più rapide e precise, potenziando la capacità di anticipare trend di mercato e creando nuove opportunità di business. Tuttavia, queste trasformazioni non si limitano ai modelli operativi, ma influenzano direttamenteanche il mercato del lavoro. Le aziende saranno chiamate a individuare professionisti capaci di combinare competenze tecniche avanzate con una forte adattabilità a contesti multidisciplinari. Al tempo stesso, investire nella formazione continua potrebbe rivelarsi determinante permantenere le competenze dei dipendenti allineate all’evoluzione tecnologica, garantendocompetitività e capacità di innovare».
La tecnologia in quali settori sarà particolarmente coinvolta?
«La tecnologia giocherà un ruolo sempre più centrale in ambiti strategici come la ricerca e lo sviluppo, la produzione farmaceutica e la gestione del controllo della qualità. Questi ambiti stanno già beneficiando di soluzioni tecnologiche avanzate e potrebbero continuare a richiedere competenze specializzate per sostenere l’innovazione. In particolare, la domanda di figure professionali come big data analyst, esperti di informatica e machine learning, AI engineer e specialisti in cybersecurity potrebbe aumentare sempre di più».
In che modo si stanno ampliando le competenze nel settore?
«Oltre alle competenze tradizionali, come la ricerca farmaceutica e la gestione dei processi produttivi, oggi le aziende cercano sempre più professionisti con capacità trasversali e una forte preparazione nelle nuove tecnologie. Nell’ultimo periodo, abbiamo riscontrato un aumento delle ricerche di professionisti esperti in intelligenza artificiale e manager con competenze multidisciplinari. Questo ampliamento delle competenze riflette la necessità di affrontare un mercato sempre più complesso, integrando know-how tecnico, capacità analitiche e una spiccata adattabilità per rispondere in modo efficace alle sfide del settore».
Quale tipologia di professionisti è maggiormente ricercata?
«In aggiunta alle figure professionali già menzionate, all’interno del settore farmaceutico permane una forte richiesta di professionisti quali ricercatori farmaceutici, responsabili della produzione, specialisti in regulatory affairs e quality assurance manager».
Francesco Fravolini