E’ ab medica, fondata nel Milanese da Aldo Cerruti, oggi guidata da sua figlia, Francesca
Quaranta anni, una guida rosa e un anno, il 2024, che si prospetta carico di novità
Parliamo di ab medica abmedica.it/ fondata a Cerro Maggiore (Mi) nel 1984 da Aldo Cerruti – oggi punto di riferimento per l’innovazione tecnologica nella sanità. Una storia di eccellenza e pionieri nell’ambito della chirurgia robotica e della telemedicina, che da quaranta anni progettano e distribuiscono le migliori soluzioni per la salute.
“Lavoriamo costantemente – fanno sapere dal quartier generale – per integrare i percorsi clinici con le migliori tecniche e tecnologie disponibili. Le soluzioni proposte rappresentano il risultato di un lungo percorso di studi e ricerche nel settore della Digital Health, unito all’esperienza maturata all’interno del Gruppo ab medica con progetti di telemonitoraggio e teleassistenza domiciliare”.
Ab medica, dunque, è soprattutto innovazione.
Nel 1987 l’azienda contribuisce all’ introduzione del primo catetere multilume in anestesia, nel 1995 a quella di Gasless, il primo sistema che consente la chirurgia laparoscopia senza uso di gas. L’anno successivo è quello del dispositivo Amplatzer by Aga utilizzato in cardiochirurgia, il 1999, l’anno in cui grazie ad ab medica viene introdotto in Italia il primo sistema robotico da Vinci. Il 2003 coincide con il primo Cyberknife in Italia e in Europa, il 2004 con l’inaugurazione della moderna camera bianca presso il polo produttivo Medical Labs.
Nel 2008 l’azienda acquisisce la Db2c, oggi ab medica Francia, azienda all’avanguardia nella produzione di strumenti per la chirurgia mininvasiva. Nel 2009 compra A TLC, società di Ancona leader nel settore delle telecomunicazioni.
Nel 2010 nel gruppo ab medica entra Telbios, realtà operante nel settore della telemedicina, oggi completamente incorporata in azienda.
Dopo l’introduzione in Italia del primo sistema robotico Mako per l’ortopedia, avvenuta nel 2011 nel 2016 inizia la distribuzione del sistema robotico da Vinci in Spagna con la nascita di ABEX Excelencia. Il 2017 è l’anno dell’acquisizione di WinMedical, azienda italiana che si occupa della progettazione, dello sviluppo e della commercializzazione di sistemi medicali indossabili wireless, già spin-off della Scuola Superiore di Studi e Perfezionamento Sant’Anna di Pisa. Il 2018 coincide con la fondazione di Excelencia Robotica, attiva nella distribuzione del sistema robotico da Vinci in Portogallo.
“Ma al di là delle operazioni finanziarie – continuano a Cerro Maggiore – ab medica è un’azienda fatta di persone al servizio delle persone”.
Il suo Headquarter è in una struttura di 8.500 metri quadrati. Fattura più di 200 milioni, conta oltre 350 dipendenti, per il 50% quote rosa, il 3% del fatturato è destinato a progetti di ricerca. Inoltre conta 7 partnership con istituzioni scientifiche italiane e internazionali, oltre 10 marchi depositati e 11 brevetti registrati in ambito internazionale.
Sono 430 gli ospedali italiani in cui sono presenti i suoi prodotti. Parliamo di 1.160 reparti, 50 brand distribuiti. Oltre 15mila gli ordini l’anno. Sono 8 i sistemi robotici di cui ab medica è distributrice unica. E ancora, l’azienda ha sviluppato una piattaforma di telemedicina, maya connected care, e di recente ha avviato la collaborazione con MMI (Medical Microinstruments) per la commercializzazione globale del sistema chirurgico Symani, ultima frontiera della microchirurgia.
Ispirandosi agli Stati Uniti, ab medica ha portato le tecnologie mininvasive e più avanzate nel mondo medicale anche in Italia. La chirurgia robotica, grazie al sistema da Vinci, è l’asset più importante.
Ma quali sono le soluzioni offerte? “L’offerta di ab medica – replica Francesca, figlia del fondatore, 38 anni, entrata in azienda a 21, oggi Ceo – si sviluppa secondo due direttrici: da un lato, ricerchiamo e distribuiamo le più avanzate tecnologie mediche, di chirurgia robotica e telemedicina presenti sul mercato, dall’altro, ascoltando e interpretando le esigenze in continua trasformazione del personale sanitario, sviluppiamo e produciamo una vasta gamma di soluzioni all’avanguardia. Si tratta di un ecosistema completo di soluzioni sempre più efficaci e integrate tra loro, sviluppate per offrire agli operatori sanitari un’esperienza di cura più responsabile, inclusiva, sostenibile e diffusa per una reale presa in carico del paziente. Il nostro obiettivo è quello di portare i benefici dell’eccellenza delle nostre soluzioni tecnologiche ai medici, agli operatori sanitari e alle strutture ospedaliere per migliorare la qualità e la precisione degli interventi, il benessere dei pazienti, verso cure sempre più mininvasive”.
La chirurgia robotica mininvasiva e la telemedicina, come si è detto, sono il focus dell’azienda.
“Abbiamo di recente presentato – aggiunge la Ceo – un nuovo progetto di telemedicina, Maia connected care, sviluppato con un software proprietario, che muove su framework e tools innovativi seguendo procedure certificate secondo le leggi di riferimento. Il valore di questa piattaforma è che si basa su uno standard flessibile, pienamente personalizzabile e compatibile con ogni altra tipologia di software presente nelle differenti strutture. I sistemi robotici da Vinci, CyberKnife, Mako, AcquaBeam, FocalOne, ExactVu, AirSeal e Symani sono le soluzioni che proponiamo per la chirurgia robotica mininvasiva in numerose specialità cliniche”.
Ab medica non è solo sinonimo di innovazione e salute, ma anche di sostenibilità. Il suo edificio è progettato secondo i criteri più moderni e avveniristici per minimizzare l’occupazione del suolo e favorire il risparmio energetico, senza trascurare il benessere psicofisico nell’ambiente di lavoro.
Le finestre sono in vetro riciclato, il sistema di climatizzazione è costituito da pompe di calore e “abbiamo realizzato – prosegue Francesca Cerruti – un pozzo per la raccolta, il controllo e il successivo riutilizzo dell’acqua per varie funzioni aziendali. Siamo impegnati anche nella riduzione della plastica, con le nostre borracce a marchio ab medica, dispenser di acqua nelle varie aree, elementi compostabili nello spazio mensa. Abbiamo cura del territorio in cui l’azienda opera. E questo l’abbiamo ereditato da mio padre che aveva sempre avuto un occhio di riguardo per le aree verdi limitrofe aperte al pubblico. Ma la sostenibilità per ab medica è intesa anche come responsabilità sociale”.
Quali i progetti per il futuro? “Quello che mi auguro, come Ceo – dichiara – è continuare a disegnare il futuro della sanità in Italia, a partire dall’heritage che abbiamo costruito finora per continuare a tracciare un solco caratterizzato da innovazione e avanguardia. Accanto all’innovazione tecnologica, vogliamo proseguire anche nel nostro impegno divulgativo, con il Futuro della Sanità, il nostro appuntamento annuale che rappresenta un’occasione unica di confronto rispetto alle tematiche più urgenti nel settore medicale. Il podcast Dire Fare Curare è stato un esperimento che ha riscosso un grande successo, con migliaia di ascolti e download dal primo episodio che abbiamo lanciato nel luglio 2021. Ascoltabile su tutte le piattaforme, a partire da Spotify, racconta storie di cura eccellenti italiane, dà voce al paziente e al medico. Oggi, nel 2024, siamo alla seconda edizione, dove il fil rouge sono 12 parole come rispetto, appropriatezza, ascolto, dedizione, etica, inclusione, perseveranza, progresso, responsabilità, sollievo, umanità e libertà, cioèi “poteri” che il paziente cerca in ogni medico a cui affida la propria salute e la propria storia”.
Quest’anno ab medica spegne 40 candeline, e centra un traguardo: il 25° anniversario dell’introduzione del primo sistema robotico da Vinci in Italia. “Sono felice di poter celebrare questa significativa milestone – ancora la Ceo- Oggi, dopo quattro generazioni di da Vinci e migliaia di interventi e vite restituite alla speranza, il futuro che vediamo è diretto sempre più verso una democratizzazione della cura, responsabile, diffusa e accessibile a tutti”.
Da poco la sede nel Milanese ha il nuovo Training Center: uno spazio che interpreta e rinnova la missione formativa di ab medica, aperto a collaborazioni e partnership con istituiti universitari, offre percorsi certificati di formazione in chirurgia robotica.
Per chiudere in cosa è diversa la sua guida rispetto a quella di suo padre? “Non direi diversa, direi personale – dice – Il sogno di mio padre è stato creare un’azienda che offrisse la migliore cura possibile per tutti. In questo solco ci siamo evoluti, cresciuti, radicati. Insieme alle mie persone, a tutti coloro che rendono ab medica ogni giorno quello che è, mettiamo passione. Essere donna alla guida di un team composto per metà da donne è un orgoglio, ma anche un’eccellente casualità. Non importa essere donne o uomini: importa avere idee, talento, saper lavorare con dedizione per inseguire un sogno”.
Cinzia Ficco